Giro d’Italia 2018, Vegni sulle WildCard: “Attenzione al movimento italiano, ma non in maniera esclusiva”

Manca ormai davvero poco alla scoperta delle WildCard per il Giro d’Italia 2018. Malgrado ieri fosse il grande giorno della Tirreno – Adriatico, della quale abbiamo scoperto il percorso, oltre ad avere conferme riguardo un parterre che si preannuncia di altissimo livello, inevitabile pensare anche alla Corsa Rosa. L’ultima riunione al riguardo in casa RCS Sport si terrà martedì prossimo, quindi la decisione finale riguardo le quattro squadre da invitare sarà annunciata i giorni immediatamente successivi, ovvero o il mercoledì o il giovedì.

Nessuna indiscrezione al riguardo è filtrata, con tutti i diretti interessati che son sempre riusciti ad evitare qualsiasi tipo di anteprima. Sostanzialmente certa la Androni – Sidermec, in virtù della Ciclismo Cup conquistata lo scorso anno, così come sembra quasi scontato l’invito alla Israel Cycling Academy, formazione di casa per la Grande Partenza da Gerusalemme (senza comunque dimenticare che ha saputo rinforzarsi con elementi di qualità, quantomeno per quanto riguarda la possibilità di vincere una tappa), in bilico resterebbero sostanzialmente le altre tre italiane: Bardiani – CSF, che recentemente è rientrata nel MPCC, Nippo – Fantini – Europa Ovini e Wilier – Selle Italia.

Una di queste potrebbe dunque restare fuori, con l’opzione cinque inviti che non sembra sul tavolo (anche in virtù del nuovo regolamento che prevede un corridore in meno per squadra, che verrebbe così in un certo senso aggirato). Recentemente il Tour de France ha a sua volta distribuito le sue WildCard, dando una forte impronta nazionalistica, ma non esclusiva. Su quattro squadre, tre infatti erano francesi e una belga. Una scelta che potrebbe dunque ripetersi anche da parte del Giro, come lascia intuire Mauro Vegni ai microfoni di SpazioCiclismo.

Oltre a parlarci del tracciato della Corsa dei Due Mari, con il sentito omaggio a Michele Scarponi, il direttore della Corsa Rosa si è infatti anche soffermato sugli inviti ormai imminenti: “Andremo ad analizzare quello che può essere interessante, per due condizioni – spiega il dirigente romano – Per il movimento italiano, che non deve essere condizione unica, perché siamo un’azienda e dobbiamo fare sicuramente dei lavori come tale. Chiaramente, all’interno di questo, l’altro aspetto che predomina è di dare la possibilità a mondi nuovi, aperture nuove, che possano in futuro gratificarci. Quindi, attenzione al movimento italiano, ma non in maniera esclusiva“.

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